Il palio di Siena e la sua tradizione

Sicuramente avrete sentito parlare del Palio di Siena, ma come nasce? Quali sono le curiosità?

 

Il Palio di Siena è una competizione fra le diverse contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale.

La “carriera”, come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio, in onore della Madonna di Provenzano festa della Visitazione nella forma straordinaria, e il 16 agosto si corre il Palio in onore della Madonna Assunta.

In occasione di avvenimenti eccezionali, di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad esempio: il centenario dell’Unità d’Italia), la comunità senese può decidere di effettuare un “Palio straordinario”, come avvenne alla conclusione dei due conflitti mondiali.

Le contrade che corrono il Palio di Siena oggi sono 17.

 

La storia del Palio di Siena dalle origini   

Fin dal 1200 la corsa di cavalli a Siena è stata testimoniata e documenti risalenti al 1100 ricordano anche di un “Palio di San Bonifazio”, il santo protettore della Cattedrale. Quando Siena divenne una delle più ricche città dell’Europa del Medioevo, il Palio fu l’evento conclusivo delle feste annuali in onore di Maria Vergine Assunta che è la patrona di Siena e del suo Stato. Il momento culminante delle feste era la cerimonia dell’offerta dei ceri e dei censi in Cattedrale, rito insieme religioso e politico, atto di devozione alla Madonna e di sudditanza. A correre il Palio in origne erano i nobili e i notabili sui loro cavalli. Le Contrade partecipavano, invece, ai giochi dove le grandi masse di contendenti si sfidavano su base territoriale.

 

L’epoca rinascimentale per il Palio

Nel periodo rinascimentale, i giorni del Palio erano diventate occasione mondane perché in città giungevano i grandi nomi dell’aristocrazia, alti prelati e sovrani europei. Da quando i signori smisero di combattere personalmente le guerre, delegate ai mercenari, cessarono anche di correre il Palio, delegandolo a fantini scelti. Così il Palio divenne per loro spettacolo da vedere, come le dispute al Colosseo degli antichi romani. Ma dopo la caduta della Repubblica di Siena del 1559, le feste persero il loro antico significato di trionfo cittadino.

Iniziarono perciò ad essere disputati diversi eventi come: palii rionali, l’Elmora, i Giochi di San Giorgio, i giochi delle pugna, pallonate, cacce dei tori, bufalate, asinate. Durante questi giochi, figuranti della Contrada entravano in Piazza del Campo accompagnati da carri allegorici rappresentanti animali esotici o fantastici dai significati allusivi a mitici eventi o a nobili virtù.

Nei primi decenni del seicento il Palio concluse il suo processo di trasferimento in Piazza del Campo e la sua trasformazione in festa popolare, come è conosciuto da noi oggi. Nel 1656, il Palio “alla tonda” divenne la forma di struttura definitiva e con cadenza regolare. Dalla metà del 1600 nasce invece l’istituzione della “tratta”, ossia l’assegnazione a sorte dei cavalli alle diverse Contrade, che prima avveniva al prato di Camollia.


Dal settecento ai giorni nostri

Il Settecento fu il secolo dell’introduzione di un secondo Palio, oltre a quello di luglio. Il Palio trovò inoltre la sua regolamentazione definitiva. Il 16 maggio 1721 il collegio di Balìa emise un bando che costituisce il moderno regolamento del Palio.

Agli inizi del Novecento, Contrade e Comune rinnovarono i costumi del Corteo storico: nel 1904 venne adottata definitivamente la foggia medievale-rinascimentale dei figuranti. Dal 1915 al 1918 il Palio venne sospeso, in coincidenza con la prima guerra mondiale e alla ripresa, con l’avvento del Fascismo, l’organizzazione del Palio passò sotto la direzione dell’Opera Nazionale Dopolavoro. Tra le due guerre il Corteo storico si rinnovò ancora: per le monture venne adottato infatti lo stile di fine Quattrocento.

Le attività del palio e delle contrade furono interrotte anche dalla seconda guerra mondiale, ma finita la guerra, nel 1945 venne organizzato il Palio straordinario del 20 agosto, passato alla storia come “il Palio della Pace”.

La vita paliesca moderna si concentra ormai su luoghi precisi, come l’oratorio, ossia il luogo più antico della Contrada, che funge da cappella per le cerimonie religiose sia della Contrada, sia dei suoi singoli membri, e la “Società di Contrada”, un circolo aperto quotidianamente e gestito dal volontariato degli abitanti delle contrade. Dentro Siena sono disseminate le fontanine che portano segni araldici delle Contrade e che vengono usate per il “battesimo contradaiolo”. Ogni Contrada dispone inoltre di una sede storico-museale.
Nel 2018, a distanza di 18 anni, si è tornati a correre un Palio Straordinario: l’occasione è rappresentata dal centenario della Prima guerra mondiale.

 

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