Le Origini del Palio di Siena
L’origine del palio è antica quanto Siena. Non c’è una data certa, l’unica certezza è che il Palio è legato indissolubilmente alla fondazione di Siena, percorre miti, leggende e tutta la storia civica della città. Nei secoli diviene progressivamente fattore distintivo nella costruzione dell’identità di Siena e dei senesi. La Contrada rappresenta un elemento fondante del senso di appartenenza alla comunità di ogni cittadino, forma la salda identità sociale dei senesi e il Palio fornisce loro il modello di come agire nella vita e nella società. Il Palio, dice un detto, si corre tutto l’anno.
Ripercorrere le fasi della fondazione e descrivere le origini della città è utile per capire questo profondo senso di appartenenza e tentare di spiegare il fascino che ancora oggi esercita il Palio, e non solo sui senesi.
Siena fu città etrusca, di entità pare modesta ma ben collegata ai centri maggiori dell’Etruria, Fiesole e Chiusi, Cortona e Volterra. Sono stati sottolineate interessanti analogie dei palii delle origini con i giochi equestri degli Etruschi e prima ancora dei Greci. Il mito della fondazione che vuole Siena nata dalla costola di Roma e fondata dai figli di Remo, Senio e Ascanio, racconta invece l’origine del palio con l’arrivo dei due esuli da Roma che, inseguiti dai cavalieri di Romolo, fondano Siena alla fine di una sorta di “Palio alla lunga”. L’insegna della nuova città è bianca e nera, come i cavalli di Senio e Ascanio e come le nuvole di fumo che si innalzano dalle due are da cui offrono i loro sacrifici agli dei: si tratta della Balzana, antica insegna romana rimasta da allora fino a oggi lo stemma di Siena. Simbolo perfetto del carattere estremo della città per l’opposizione di bianco e nero, relazione tra la fusione di tutti i colori e la loro assenza, la Balzana è ovunque presente come insegna del comune e come simbolo cittadino, a partire dal candore dai marmi bianchissimi del Duomo che si alternano a quelli scuri in bande bianco-nere che caratterizzano la facciata e l’interno della cattedrale.
Fin dal 1200 si ha testimonianza di una corsa di cavalli a Siena e documenti anteriori al XII secolo raccontano del “Palio di San Bonifazio”, ossia il santo titolare dell’antica Cattedrale, che prima della fondazione di quella attuale sorgeva in Castelvecchio, nucleo più antico della città posto sul colle più alto. Nell’età d’oro della Repubblica senese, ovvero tra tra l’inizio del Duecento e la metà del Trecento, il Palio era il momento solenne e conclusivo delle feste annuali in onore di Maria Vergine Assunta patrona di Siena e del suo Stato. Il momento culminante delle feste era la cerimonia dell’offerta dei ceri e dei censi in Cattedrale, rito insieme religioso e politico, atto di devozione alla Madonna dei senesi e di sudditanza ai reggitori del Comune di Siena. Agli inizi del 1300 già si correvano i cosiddetti palii alla lunga, anche con i cavalli privi di fantino, e al vincitore che raggiungeva l’antica cattedrale dopo esser partito da una delle porte della città veniva dato in premio un “pallium”, un drappellone di stoffa preziosa, che avrebbe poi dato il nome alla festa oggi nota in tutto il mondo.