Il vino toscano: storia e curiosità

State pensando ad un tour enologico in toscana? I vini tipici del nostro territorio sono conosciuti in tutto il mondo grazie alla loro storia e alla straordinaria qualità! Vi segnaliamo che un’idea potrebbe essere quella di seguire Le strade del vino, percorsi che in Italia segnalano i vitigni presenti nei dintorni.

 

Per poter amare Siena in tutte le sue sfumature, conoscere i suoi vini è un passo importante.

Volete sapere quali sono i prodotti che dovreste assolutamente assaggiare durante un soggiorno a Siena?

 

Il Brunello di Montalcino

Il vino rosso italiano con maggiore storia è il Brunello di Montalcino, che deve il suo nome alle uve prodotte appunto in questa località. Montalcino si trova a 40 chilometri di distanza a sud di Siena ed è una dei luoghi più note dagli appassionati di vini, che si recano proprio in questi territori  alle cantine vinicole per degustarne i sapori ad ogni vendemmia. È essenziale sapere che il Brunello è prodotto esclusivamente con uve Sangiovese e si abbina a meraviglia con piatti di carne e di selvaggina.

Il Passito del Santo

Il Passito del Santo è un tipico vino da dessert: Siena è rinomata anche per la tradizione dolciaria, ricordiamo: i cantucci e pan del Santo. Ogni vino del senese racchiude caratteristiche differenti e aromi intensi, proprio come lo spettacolo naturale del paesaggio che vedrete appena arrivati a Siena.

Il vino tipico della terra nei dintorni senesi: il Montepulciano

Il Vino Nobile di Montepulciano è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) prodotto in Toscana, nel territorio del comune di Montepulciano in provincia di Siena. Ovviamente non va confuso con il Montepulciano d’Abruzzo DOC, che è un vino abruzzese prodotto con l’omonimo vitigno.

La Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) Vino Nobile di Montepulciano è stata autorizzata nel 1980 e successivamente modificatore 19999 con un’ultima modifica e pubblicazione in gazzetta ufficiale nel 2014.

 

Il Chianti: tipico della toscana e conosciuto in ogni dove

Il Chianti Classico è il vino che ha reso famosa la Toscana in tutto il mondo. Gli itinerari enogastronomici nel Chiantishire sono infiniti e si succedono cantine, castelli, colline o e una serie di prodotti tipici della gastronomia toscana.

I comuni in cui è possibile produrre Chianti Classico sono diversi, tra cui: San Casciano Val di Pesa, Poggibonsi, Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga…
Come riconoscere una bottiglia di Chianti Classico? Non potete sbagliare! Se vedete lo storico marchio del Gallo Nero, avete tra le mani una bottiglia approvata dal Consorzio.

 

I tour enogastronomici senesi

Sono diversi i tour enogastronomici dei territori senesi. La scelta varia a seconda dei gusti, dei luoghi che si vogliono visitare e dall’esperienza che si vuole fare. Ci sono tour specifici per una tipologia di vitigno altri, tour più vari, con le diverse caratteristiche.

 

Sognate una fantastica giornata tra arte, cultura, vino e cibo nei territori del senese? Una visita di meravigliose città del territorio vi darà la possibilità di degustare i migliori vini e prodotti tipici. I tour più comuni iniziano solitamente con una visita ad una cantina di una delle cittadine prescelte, dove si possono degustare una selezione di vini accompagnati da deliziosi spuntini. Successivamente, un accompagnatore esperto accompagna i visitatori nelle varie tappe del tour che avete scelto, raccontandovi aneddoti del territorio, la loro storia e le loro caratteristiche. Così la tradizione vinicola è accompagnata dal patrimonio artistico e naturale della regione Toscana.

Ovviamente starà a voi scegliere se affidarvi ad un tour guidato, oppure in autonomia esplorare le cantine dei borghi che più vi incuriosiscono. Come già detto le possibilità sono molteplici e tutto sta nell’andare incontro ai vostri desideri per vivere un’esperienza straordinaria.

Dove alloggiare per intraprendere un tour enogastronomico senese?
Durante il vostro viaggio alla scoperta dei sapori dei vini senesi, vi aspettiamo all’Hotel Il Giardino per rilassarvi in un’oasi di pace a pochi passi dal centro storico di Siena. Da noi potrete godere di ogni comfort, dalla vista panoramica alla Spa.

 

Chi siamo?

L’Hotel Il Giardino, situato a Siena appena sotto le mura storiche del centro medievale, sorge sull’Antico Podere Angiolino che oltre 30 anni fa fu trasformato in un bellissimo albergo. Inizialmente dotato di 8 camere, l’Hotel Il giardino fu successivamente ampliato e arricchito di 12 nuove camere e di un gradissimo salone panoramico che offre una stupenda vista sulla città di Siena e sulla Torre del Mangia.

È proprio per questo che il nostro albergo gode di una posizione strategica che consente ai nostri ospiti di raggiungere facilmente il cuore della città, a soli 200m dal centro storico, 900m dal Piazza del Campo.

Il nostro team vi accompagnerà in questo soggiorno con professionalità e disponibilità in modo da accontentare ogni vostra esigenza.

Chiamaci e prenota la tua vacanza in relax!

 

 

I Santi della città di Siena: Santa Caterina da 80 anni patrona d’Italia

 

Stai pensando di passare una vacanza a Siena e nei suoi dintorni? Conosci la storia di Santa Caterina, una dei patroni della città?

 

Santa Caterina, una donna speciale

Santa Caterina nasce a Siena nel 1347 e muore a Roma nel 1380; a soli sedici anni entra nel Terz’Ordine dei domenicani, nel ramo femminile delle cosiddette “Mantellate”.

Dottrina e purezza, le prime virtù di Caterina da Siena, nella sua vita si dedica alla preghiera, alla penitenza e alle opere di carità, specialmente all’assistenza dei malati.

Caterina di Jacopo di Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena, è stata una religiosa, teologa e filosofa italiana. Caterina impara a leggere e scrivere con grande difficoltà ma i suoi scritti epistolari e le sue preghiere insieme ai suoi insegnamenti sono raccolti nel Dialogo della Divina Provvidenza.

Viene canonizzata da papa Pio II nel 1461 e nel 1970 è dichiarata dottore della Chiesa da papa Paolo VI. È patrona d’Italia insieme a san Francesco d’Assisi e compatrona d’Europa.

Il libro e il giglio sono le “icone” di santa Caterina da Siena e hanno accompagnano la Santa toscana vissuta nel Trecento che aveva descritto Cristo come un ponte gettato tra il Paradiso e la terra.

Il 29 aprile, giorno della sua morte e della sua festa liturgica, iniziano, ogni anno, a Siena le celebrazioni in suo onore. Nel 2019 si sono festeggiati gli 80 anni dalla proclamazione di Santa Caterina patrona d’Italia.

 

“Quando si diffonde la fama della sua santità, Caterina diviene protagonista di un’intensa attività di direzione spirituale per persone di ogni estrazione sociale: nobili e politici, artisti e gente comune, consacrati e consacrate, religiose e religiosi, incluso il Papa (Gregorio XI), all’epoca ad Avignone, che Caterina sprona energicamente ed efficacemente a ritornare a Roma.

Viaggia molto, per esortare la Chiesa a riformarsi dall’interno e per promuovere la pace tra i regni. E’ anche per questa ragione che il beato Giovanni Paolo II ha scelto di dichiararla Copatrona d’Europa: possa il Vecchio Continente non dimenticare mai le radici cristiane che stanno all’origine del suo progresso e che continuano a tracciare, in conformità al Vangelo, il solco dei valori fondamentali che assicurano giustizia ed armonia.” Così Papa Benedetto, nel 2010, su Santa Caterina.

 

Se volete conoscere tutti i segreti su Santa Cateria e partecipare ai festeggiamenti in suo onore? Vi aspettiamo per la vostra permanenza a Siena, all’Hotel il Giardino!

 

Gli altri Santi di Siena

Altro Santo di Siena è San Bernardino. Si tratta del primo Santo e martire di Siena, nonché patrono della città e ricordato per aver evangelizzato il territorio senese. Di nobili origini, nacque a Roma nel 280 e si converte al cristianesimo a soli dodici anni, quando prende il battesimo. San Bernardino ha vissuto anni di persecuzioni da Roma a Siena e a causa dei battesimi compiuti proprio in quest’ultima città, è stato martorizzato.

 

Siena ha come santi patroni cittadini altri tre martiri: San Crescenzio, San Savino e San Vittore. Questi sono raffigurati inginocchiati attorno alla Madonna nella Maestà di Duccio di Buoninsegna, due dei tre patroni sono rappresentati in forma scultorea nelle nicchie della Loggia della Mercanzia. Sono inoltre visibili statue dorate dei santi all’interno del Duomo, sopra le colonne sottostanti la cupola. Non dimentichiamo inoltre le raffigurazioni nella collezione della Pinacoteca Nazionale di Siena.

 

Se volete conoscere tutti i luoghi e le curiosità sui Santi patroni di Siena, addentratevi in un’esperienza piena di storia e cristianità.

 

Dove soggiornare a Siena?

L’Hotel Il Giardino è un albergo a Siena di nuova costruzione eco-tecnologica, con piscina e solarium all’aperto, palestra attrezzata, grande vasca idromassaggio e bagno turco. La prima colazione a buffet viene servita nella sala panoramica con vista su Siena. Il giusto luogo per rilassarsi dopo aver pedalato per kilometri e kilometri.

 

Tutte le camere sono dotate di servizi privati con box doccia, asciugamani in spugna, asciugacapelli, prodotti cosmetici, cassaforte, TV satellitare, connessione a internet Wi-Fi, climatizzazione eco-tecnologica silenziosa e salutare senza campi magnetici e, inoltre, le camere dell’Hotel sono tutte vicine al posto macchina. L’Hotel Il Giardino si distingue fra gli hotel a Siena, oltre che per la vicinanza al Centro Storico, per l’ospitalità e per la cortesia dei proprietari.
Gestito a conduzione familiare, si compone di uno staff accogliente e disponibile ad esaudire ogni vostra necessità e di accompagnarvi con discrezione ed educazione nel vostro soggiorno a Siena.

Un luogo romantico con albe e tramonti spettacolari, a due passi dalle mura medievali del centro storico! Siena e le sue bellezze sono a soli due minuti di cammino dalle camere panoramiche dell’Hotel Il Giardino.

 

Chiamateci e prenotate il vostro soggiorno per scoprire i luoghi sSanti o anche per un week end all’insegna del relax e degli splendidi paesaggi toscani! Noi dell’Hotel Il Giardino vi aspettiamo per accogliervi in un’oasi di spensieratezza e comfort tutta da scoprire.

Siena e le sue bellezze: il pavimento della Cattedrale

Hai pensato di trascorrere un week end a Siena? Conosci il Duomo? Perché non venire a visitare la città nei periodi in cui anche i pavimenti storici sono scoperti e visibili?

Ti consigliamo di visitare la città nei periodi in cui il pavimento storico della Cattedrale è visibile: un capolavoro cinquecentesco realizzato da grandi maestri d’arte.

 

Cosa vedere a Siena

La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Siena, in Toscana, sede episcopale dell’arcidiocesi metropolitana di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino; l’edificio è situato nell’omonima piazza, nel Terzo di Città.

Costruita in stile romanico-gotico italiano, è una delle più significative chiese realizzate in questo stile in Italia.

 

La facciata, tutta in marmo bianco con qualche decorazione in rosso di Siena e serpentino di Prato, è divisibile in due metà, inferiore e superiore, riferibili a due distinte fasi costruttive. La ricchezza della decorazione, prevalentemente scultorea, nasconde irregolarità e asimmetrie derivate dalla lunga fase costruttiva a cui misero mano molteplici progettisti.

 

Il pavimento della Cattedrale

Attrazione splendida del Duomo di Siena, sono i suoi pavimenti che sono ancora a commessi marmorei, opera unica nell’arte italiana per ricchezza di inventiva, vastità e importanza dei nomi che vi hanno collaborato. Diviso in 56 riquadri mostra rappresentazioni sottese a un disegno tematico omogeneo, quello della Rivelazione tramite la Scrittura, solo in piccola parte alterato per via della lunga vicenda esecutiva o per esigenze di celebrazione della storia cittadina. I riquadri più antichi sono della seconda metà del Trecento, fino agli ultimi ottocenteschi, dovuti a più di quaranta artisti quasi tutti senesi. Vi spiccano i nomi di Francesco di Giorgio, Pinturicchio, il Sassetta, Neroccio di Bartolomeo de’ Landi, Antonio Federighi, Urbano da Cortona e, soprattutto, Domenico Beccafumi, che creò ben 35 scene innovando profondamente il genere. Praticamente tutte le scene vennero restaurate nei secoli, per ovviare l’usura, alcune proprio rifatte ex-novo, rispettando però l’aspetto antico.

Il pavimento viene totalmente scoperto tra la fine di agosto e la fine di ottobre, mentre nella parte restante dell’anno sono visibili solo alcuni riquadri.

 

Il Pavimento scoperto nel 2019

Il Pavimento della Cattedrale di Siena anche quest’anno è stato scoperto: l’appuntamento è stato dal 18 agosto al 27 ottobre 2019, periodo durante il quale il capolavoro, interamente realizzato a commesso marmoreo e frutto di cinquecento anni di espressione artistica, è stato esposto al pubblico. L’evento è stato intitolato “Come in cielo, così in terra”. Dalla porta alla città del cielo al pavimento e si completa con le altre iniziative dell’Opera della Metropolitana di Siena, prima tra tutte le salite mattutine al facciatone del Duomo Nuovo, che sono durate fino all’8 settembre 2019.

Il pavimento, le cui scene sono state realizzate da molti dei più grandi artisti del Quattro e Cinquecento e non solo (dal Pinturicchio a Matteo di Giovanni, da Domenico Beccafumi a Neroccio di Bartolomeo), fu definito da Vasari il “più bello […] grande e magnifico pavimento che mai fusse stato fatto”.

Per restare aggiornati su quando il pavimento sarà visibile nel 2020 potete consultare il sito ufficiale del Duomo di Siena: https://operaduomo.siena.it/it/luoghi/pavimento/

 

La tradizione dopo il palio dell’Assunta

Come tradizione, passato il palio dell’Assunta il meraviglioso “tappeto marmoreo” viene mostrato di nuovo agli occhi dei turisti e dei senesi ogni anno. Un’apertura limitata perché quest’opera, frutto di 500 anni di lavoro, è tanto meravigliosa quanto fragile, motivo per cui viene scoperta solo in determinati periodi dell’anno. Un capolavoro unico realizzato con la tecnica del commesso marmoreo.

 

Per l’Opa Si Pass (il biglietto cumulativo che permette di visitare cattedrale, pavimento e Libreria Piccolomini, Museo dell’Opera e panorama dal Facciatone, Cripta sotto il Duomo e Battistero) si spendevano 15 euro tra il 18 agosto e il 27 ottobre, ma se a questi monumenti si aggiungeva anche la Porta del cielo il prezzo saliva a 20 euro.

Sul sito dell’Opera del Duomo di Siena è presente anche un “mappa” del pavimento con la spiegazione delle principali scene raffigurate.

Dove alloggiare a Siena?

Ti aspettiamo all’Hotel Il Giardino è situato a Siena appena sotto le mura storiche del centro medievale, sorge sull’Antico Podere Angiolino che oltre 30 anni fa fu trasformato in un bellissimo albergo. Inizialmente dotato di 8 camere, l’Hotel Il giardino fu successivamente ampliato e arricchito di 12 nuove camere e di un gradissimo salone panoramico che offre una stupenda vista sulla città di Siena e sulla Torre del Mangia.

È proprio per questo che il nostro albergo gode di una posizione strategica che consente ai nostri ospiti di raggiungere facilmente il cuore della città, a soli 200m dal centro storico, 900m dal Piazza del Campo.

 

Chiamaci e prenota il tuo soggiorno per ammirare i meravigliosi siti storici della nostra Siena ed in particolare la Cattedrale!

I musei delle contrade di Siena

State pensando di fare una vacanza a Siena ed esplorare il territorio intorno? Conoscete le contrade di Siena? Sapevate che ogni contrada senese ha il suo museo?

 

Partiamo dal principio: Siena è divisa in 17 contrade, ognuna delle quali ha un preciso territorio all’interno della città.Queste si sfidano due volte all’anno in occasione del famoso Palio, che si corre il 2 luglio e il 16 agosto in Piazza del Campo.

Per conoscere la storia delle contrade si possono visitare i loro musei, dove poter scoprire le vicende più importanti, le caratteristiche, le leggende e i Drappelloni vinti da ogni contrada.

Gli appassionati di storia si potranno divertire a scovare tutti i musei delle contrade, come se stessero partecipando ad una caccia al tesoro. In molti di questi musei sono in mostra oggetti all’apparenza simili, ma in realtà ognuno di questi custodisce tanti tesori unici e curiosità legate alla storia della contrada di riferimento.

Cosa si trova nei musei di contrada?

Nei musei di contrada, è tipico trovare una Sala delle Vittorie, dove sono esposti i diversi drappelloni assegnati alle contrade nel tempo ogni volta che sono state vincitrici del Palio. Il Drappellone o Palio, che i senesi chiamano il “cencio”, è il trofeo che viene consegnato alla contrada che ha vinto ed è un dipinto originale realizzato sempre da artisti diversi su uno stendardo di seta, che poi dopo il Palio viene fatto sfilare per le strade della città. Nella Sala delle Vittorie si possono ammirare anche i masgalani, premi che vengono assegnati alla contrada che è risultata la migliore nei cortei storici che precedono il Palio, per eleganza e coordinazione.

Un’altra sezione che si trova spesso in questi musei è quella dedicata alla storia religiosa della contrada, nella quale sono esposte opere d’arte sacra provenienti dall’oratorio della contrada stessa o da altre chiese della città, ma anche oggetti sacri, paramenti e arredi.
Infine ogni museo ha una sezione storica, dove sono conservati i costumi, gli aneddoti e le particolarità della vita di ogni contrada.

Le contrade e i loro segreti

In ogni museo è possibile scoprire alcuni segreti delle contrade. Per esempio la contrada dell’Aquila conserva il drappellone più antico, mentre la contrada della Giraffa custodisce una testimonianza della storia del Palio, ovvero il drappellone “rubato” e il suo schizzo preparatorio.

Il Museo della contrada di Valdimontone, è stato progettato dall’architetto Giovanni Michelucci, mentre la contrada della Lupa espone nel suo museo una fotografia autografata da Giuseppe Garibaldi. Il Museo dell’Onda invece espone alcune opere di Giovanni Duprè, il famoso scultore nato in questa contrada, mentre il museo della contrada Pantera dedica un’intera sala all’illustre cantante d’opera Ettore Bastianini.

 

Cosa vedere?

Questi musei sono una delle peculiarità della Città del Palio e testimoniano la grande attenzione dei contradaioli nei confronti della memoria storica, poiché ogni museo custodisce l’eredità di quella Contrada, i costumi tradizionali, i drappelloni vinti, i cimeli.

Per visitare uno qualsiasi dei 17 Musei delle Contrade è necessario però un preavviso di 7 giorni minimo, perciò prima della partenza pensate a quali vorreste vedere tenendo conto del tempo a disposizione, dovrete contattare i musei almeno sette giorni prima per essere certi di poter esplorare da vicino il mondo, la storia, i segreti delle Contrade.

Cogliete l’occasione per farvi raccontare le origini di una Contrada, le rivalità e i rituali osservati da chi partecipa alla vita della propria Contrada. Ogni sede include sia l’oratorio che il museo, inoltre alcune contrade hanno cambiato luoghi nel corso della propria storia, è interessante scoprirne i motivi.

Sottolineamo che le Contrade partecipanti al Palio della Madonna Assunta sono 10, ovvero: Onda, Nicchio, Tartuca, Torre, Oca, Lupa, Istrice, Valdimontone, Chiocciola e Selva. Potreste chiedere perché le altre non partecipano…
Quale occasione migliore per apprezzare Siena di un tour guidato?

 

Ma dove alloggiare a Siena per scoprirne i segreti?

Durante il vostro viaggio alla scoperta delle contrade senesi, vi aspettiamo all’Hotel Il Giardino per rilassarvi in un oasi di pace a pochi passi dal centro storico di Siena. Da noi potrete godere di ogni comfort, dalla vista panoramica alla Spa.

 

Chi siamo?

L’Hotel Il Giardino, situato a Siena appena sotto le mura storiche del centro medievale, sorge sull’Antico Podere Angiolino che oltre 30 anni fa fu trasformato in un bellissimo albergo. Inizialmente dotato di 8 camere, l’Hotel Il giardino fu successivamente ampliato e arricchito di 12 nuove camere e di un gradissimo salone panoramico che offre una stupenda vista sulla città di Siena e sulla Torre del Mangia.

È proprio per questo che il nostro albergo gode di una posizione strategica che consente ai nostri ospiti di raggiungere facilmente il cuore della città, a soli 200m dal centro storico, 900m dal Piazza del Campo.

Il nostro team vi accompagnerà in questo soggiorno con professionalità e disponibilità in modo da accontentare ogni vostra esigenza.

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Il palio di Siena e la sua tradizione

Sicuramente avrete sentito parlare del Palio di Siena, ma come nasce? Quali sono le curiosità?

 

Il Palio di Siena è una competizione fra le diverse contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale.

La “carriera”, come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio, in onore della Madonna di Provenzano festa della Visitazione nella forma straordinaria, e il 16 agosto si corre il Palio in onore della Madonna Assunta.

In occasione di avvenimenti eccezionali, di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad esempio: il centenario dell’Unità d’Italia), la comunità senese può decidere di effettuare un “Palio straordinario”, come avvenne alla conclusione dei due conflitti mondiali.

Le contrade che corrono il Palio di Siena oggi sono 17.

 

La storia del Palio di Siena dalle origini   

Fin dal 1200 la corsa di cavalli a Siena è stata testimoniata e documenti risalenti al 1100 ricordano anche di un “Palio di San Bonifazio”, il santo protettore della Cattedrale. Quando Siena divenne una delle più ricche città dell’Europa del Medioevo, il Palio fu l’evento conclusivo delle feste annuali in onore di Maria Vergine Assunta che è la patrona di Siena e del suo Stato. Il momento culminante delle feste era la cerimonia dell’offerta dei ceri e dei censi in Cattedrale, rito insieme religioso e politico, atto di devozione alla Madonna e di sudditanza. A correre il Palio in origne erano i nobili e i notabili sui loro cavalli. Le Contrade partecipavano, invece, ai giochi dove le grandi masse di contendenti si sfidavano su base territoriale.

 

L’epoca rinascimentale per il Palio

Nel periodo rinascimentale, i giorni del Palio erano diventate occasione mondane perché in città giungevano i grandi nomi dell’aristocrazia, alti prelati e sovrani europei. Da quando i signori smisero di combattere personalmente le guerre, delegate ai mercenari, cessarono anche di correre il Palio, delegandolo a fantini scelti. Così il Palio divenne per loro spettacolo da vedere, come le dispute al Colosseo degli antichi romani. Ma dopo la caduta della Repubblica di Siena del 1559, le feste persero il loro antico significato di trionfo cittadino.

Iniziarono perciò ad essere disputati diversi eventi come: palii rionali, l’Elmora, i Giochi di San Giorgio, i giochi delle pugna, pallonate, cacce dei tori, bufalate, asinate. Durante questi giochi, figuranti della Contrada entravano in Piazza del Campo accompagnati da carri allegorici rappresentanti animali esotici o fantastici dai significati allusivi a mitici eventi o a nobili virtù.

Nei primi decenni del seicento il Palio concluse il suo processo di trasferimento in Piazza del Campo e la sua trasformazione in festa popolare, come è conosciuto da noi oggi. Nel 1656, il Palio “alla tonda” divenne la forma di struttura definitiva e con cadenza regolare. Dalla metà del 1600 nasce invece l’istituzione della “tratta”, ossia l’assegnazione a sorte dei cavalli alle diverse Contrade, che prima avveniva al prato di Camollia.


Dal settecento ai giorni nostri

Il Settecento fu il secolo dell’introduzione di un secondo Palio, oltre a quello di luglio. Il Palio trovò inoltre la sua regolamentazione definitiva. Il 16 maggio 1721 il collegio di Balìa emise un bando che costituisce il moderno regolamento del Palio.

Agli inizi del Novecento, Contrade e Comune rinnovarono i costumi del Corteo storico: nel 1904 venne adottata definitivamente la foggia medievale-rinascimentale dei figuranti. Dal 1915 al 1918 il Palio venne sospeso, in coincidenza con la prima guerra mondiale e alla ripresa, con l’avvento del Fascismo, l’organizzazione del Palio passò sotto la direzione dell’Opera Nazionale Dopolavoro. Tra le due guerre il Corteo storico si rinnovò ancora: per le monture venne adottato infatti lo stile di fine Quattrocento.

Le attività del palio e delle contrade furono interrotte anche dalla seconda guerra mondiale, ma finita la guerra, nel 1945 venne organizzato il Palio straordinario del 20 agosto, passato alla storia come “il Palio della Pace”.

La vita paliesca moderna si concentra ormai su luoghi precisi, come l’oratorio, ossia il luogo più antico della Contrada, che funge da cappella per le cerimonie religiose sia della Contrada, sia dei suoi singoli membri, e la “Società di Contrada”, un circolo aperto quotidianamente e gestito dal volontariato degli abitanti delle contrade. Dentro Siena sono disseminate le fontanine che portano segni araldici delle Contrade e che vengono usate per il “battesimo contradaiolo”. Ogni Contrada dispone inoltre di una sede storico-museale.
Nel 2018, a distanza di 18 anni, si è tornati a correre un Palio Straordinario: l’occasione è rappresentata dal centenario della Prima guerra mondiale.

 

Vi aspettiamo allora all’Hotel Il Giardino per assistere al Palio di Siena! Il nostro hotel è a soli 200 metri dal centro storico di Siena e potrai osservare la città durante la prima colazione grazie alla vista panoramica. Prenota il tuo soggiorno e goditi la tua vacanza a Siena all’Hotel Il Giardino!

Alla scoperta delle colline senesi e dei territori toscani

Volete passare un weekend tranquillo e romantico alla scoperta del territorio senese e dintorni? Beh, niente di meglio che soggiornare all’Hotel Il Giardino, situato a Siena appena sotto le mura storiche del centro medievale, sorge sull’Antico Podere Angiolino che oltre 30 anni fa fu trasformato in un bellissimo albergo.

Vi consigliamo alcune mete da visitare durante il vostro soggiorno.

 

Alla scoperta di Pienza

Pienza è un imperdibile piccolo borgo del sud della Toscana, nella famosa Val d’Orcia. Si trova a circa 20 km a est di Montalcino e qualche km ad ovest di Montepulciano nella magnifica regione della Val d’Orcia a sud di Siena, tra sognanti colline e panorami mozzafiato.
Questo incantevole borgo è conosciuto come la città “ideale” del Rinascimento, creazione dell’umanista Enea Silvio Piccolomini, diventato poi Papa Pio II. Piccolomini aveva le possibilità economiche e l’influenza per poter trasformare il suo umile villaggio di nascita, Corsignano, in quella che per lui dovesse essere una città da sogno, impareggiabile, che avrebbe dovuto incarnare i principi e la filosofia dell’età classica e del Rinascimento italiano. L’imponente Palazzo Piccolomini alla destra del Duomo ha una loggia con un meraviglioso giardino sospeso dal quale si può ammirare un panorama davvero unico su tutta la valle dell’Orcia, da Montalcino fino al vulcanico Monte Amiata.

Grazie a lui ed in soli tre anni venne realizzato un complesso di bellissimi ed armoniosi palazzi: la Cattedrale, la residenza papale, il Comune e la piazza centrale. Piazza Pio II ha una forma di grande armonia che dona dignità e solennità a tutti gli edifici che la contornano, costruiti in pietra di travertino, materiali tipici. Il Duomo o Cattedrale dell’Assunta ospita importanti dipinti dei più rinomati artisti del tempo rinascimentale, mentre il maestoso campanile dalla forma ottagonale stato costruito sopra l’antica cripta puntando dritto verso il cielo.

 

Montepulciano: un borgo in collina

Montepulciano una cittadina sicuramente famosa per il vino a cui dà il nome e sorge su un tipico colle toscano: da quest’altezza è facile perdersi con lo sguardo tra le verdi colline, per ammirare le coltivazioni di olivi e vigneti e i cipressi che scandiscono piacevolmente tutto il belvedere.
La vista dalla Torre del Palazzo rinascimentale di Montepulciano è strabiliante: lo sguardo può arrivare fino ai Monti Sibillini e al Cimone e talvolta, quando l’aria è limpida, si può ammirare  anche il monte Gran Sasso.

Il centro storico di Montepulciano, in Toscana, si identifica con una la strada principale, il Corso, che parte dalla parte bassa della città ed arriva fino alla Piazza Grande. All’esterno delle mura di Montepulciano, ci sono la Chiesa di Sant’Agnese con il portale gotico originale, la Fortezza medicea del Sangallo e la porta di Gracciano ristrutturata da Sangallo agli inizi del 1500. Proprio dalla storica Porta di Gracciano, si accede nel caratteristico centro storico e più avanti, a sinistra della colonna del Marzocco, precisamente in Piazza Savonarola, è ubicata la piccola chiesa di San Bernardo. Sul lato destro di questa strada c’è il Palazzo Avignonesi del Vignola, ma anche altri palazzi rinascimentali tra cui il Bucelli, che nel basamento conserva molte urna cinerarie e diverse pietre e iscrizioni etrusche e latine.

Montefollonico: una frazione di pace e serenità

Il borgo di Montefollonico, è frazione del comune di Torrita di Siena, un posto alla cima di un colle tra la Valdichiana e la Val d’Orcia. La sua nascita risale intorno all’anno 1000, proprio durante il medioevo, anche se molti ritrovamenti testimonino insediamenti del popolo sin dalla preistoria.

Il nome deriva da “Fullonico“, cioè il primo nucleo abitativo montanino sito nei pressi del Conventaccio (Abbazia dei monaci Cassinesi sec. VIII) che, sfruttando la vicinanza di un “fosso”, svolgeva l’attività di “follatura” ossia di lavorazione e tintura della lana.
Probabilmente gli abitanti in cerca di protezione salirono su questa collina, di cui la prima fortificazione risale al VI secolo ed il nome del luogo si trasformò così in “Monte a Fullonico” da cui poi Montefollonico. Agli inizi del 1200, quale castello fortificato di confine, Montefollonico assunse grande importanza strategica per la Repubblica di Siena, alla quale rimase fedele per più di un secolo.

Montefollonico rimane oggi luogo di pace e serenità e un punto di rifugio per i pochi amici che l’hanno scoperto. Montefollonico ha mantenuto intatta l’immagine del piccolo borgo che ancora scandisce le stagioni con i ritmi della campagna a differenza di altri paesi ormai solo turistici. Le antiche mura, in gran parte ancora esistenti, racchiudono piccoli gioielli di architettura “minore”: la Chiesa di San Leonardo è una delle più rilevanti testimonianze di architettura romanica in territorio senese.

 

Vi aspettiamo all’Hotel Il Giardino per godere delle bellezze toscane, affacciandovi dalla nostra terrazza panoramica durante la prima colazione nel pieno relax del vostro weekend. Contattateci per scoprire i luoghi del nostro splendido territorio!

I piatti tipici della tradizione senese

Stai pensando di passare un week end a Siena e dintorni assaporando le specialità del territorio? Perché non soggiornare da noi all’Hotel Il Giardino?

Hotel Il Giardino sorge sotto le mura storiche di Siena dall’Antico ‘Podere Angiolino’, che oggi ospita un hotel dalle camere confortevoli e grandissimo salone panoramico sulla Città di Siena, con vista sulla Torre del Mangia. Tra gli Hotel a Siena, Hotel Il Giardino gode di una delle posizioni più strategiche, a soli 200 metri dall’ingresso del centro storico!

Siena: terra di colline e sapori antichi, storia e tradizione.

 

I piatti tipici della tradizione Senese

E’ molto difficile che cucina toscana offra poche possibilità e che deluda le aspettative, gli ingredienti freschi e le ricette semplici tradizionali, infatti sono sempre una garanzia!
Alcuni dei piatti e dei prodotti tipici della zona di Siena sono la carne dei vitelli di razza Chianina, conosciuta in tutto il mondo, i pici, i crostini neri, i fagioli all’uccelletto, il formaggio pecorino, i tartufi, i salumi toscani, ed infine i dolci come il panforte, i ricciarelli ed i cantucci. Ovviamente non si può non citare il vino toscano DOC e DOCG che accompagna sempre queste specialià!

 

Il vino toscano: eccellenza d’Italia

Se siete arrivati fino in Toscana, è probabile che vogliate degustare anche i suoi celebri vini. Siena è anche terra di Chianti, da apprezzare nel suo rosso dei Colli Senesi. Come anche zona di produzione del Brunello di Montalcino, uno dei più pregiati vini italiani. Montepulciano è invece terra d’origine del Vino Nobile, altro eccellente rosso delle terre senesi. Se sei più da vino bianco, allora puoi provare la Vernaccia, corposo vino prodotto nella zona di San Gimignano. Invece, per accompagnare i cantucci, il Vinsanto, un vino dolce liquoroso che si sposa tradizionalmente proprio ai famosi biscotti senesi.

 

Il Chianti nel mondo

Ovviamente, quando parliamo di vini toscani, il primo della lista è il Chianti che è stato uno dei primi vini italiani ad essere apprezzati in tutto il mondo. Altro vino tipico è quello della zona di Montepulciano da dove deriva appunto il nome. Vini di alta qualità e che non deludono mai le aspettative di esperti del settore!

 

Il territorio di Siena: le sue specialità e la sua tradizione

Per prima cosa consigliamo di visitare qualche bottega di prodotti tipici: le specialità da acquistare sono diverse e per tutti i gusti: potrete gustare ancora i sapori toscani anche quando non sarete più in vacanza.
Fra i prodotti d’eccellenza del territorio, il Pecorino di Pienza è sicuramente molto conosicuto: questo è lavorato con la più famosa delle preparazioni casearie della zona e dei pecorini senesi. Se riuscite ad acquistarlo proprio a Pienza, nella splendida Val d’Orcia, avrete anche l’occasione di godervi una gita in un luogo davvero speciale.

Fra i salumi, sono invece caratteristici il capocollo e la finocchiona di cinta senese. Per qualcosa di ancor più deciso, provate invece il buristo: una salsiccia di maiale con uvetta e pinoli.

 

I pici senesi

I primi piatti senesi sono molto saporiti e trovano il condimento alla loro altezza nel ragù di maiale e cinghiale. La tipica pasta senese sono i pici: consistono in spaghettoni fatti a mano con acqua, farina e olio. Una ricetta tipicamente senese con questa pasta sono i pici all’aglione. Invece, altra specialità sono gli gnudi senesi: gnudi, cioè nudi, ovvero dei ravioli che non hanno alcuna pasta ad avvolgerli. Infine, non ci dimentichiamo della zuppa senese: una sorta di ribollita fiorentina, con cavolo nero, pane ‘sciocco’, ovvero senza sale tipico della cultura toscana, e fagioli cannellini.

 

I secondi piatti tradizionali

Se volete assaggiare qualcosa di ancora più caratteristico, allora vi dovrete indirizzare verso la Cinta senese. Questa è una razza suina e oggi riconosciuta punta d’eccellenza del territorio. Quello che è invece un vero e proprio secondo piatto tradizionale senese è la Scottiglia: una ricetta povera, che unisce in una sola portata carne di agnello, coniglio, pollo e maiale, cotti tutti insieme in una casseruola e sfumati con del vino rosso.

 

I dolci tipici del territorio senese

Siena e il suo territorio rivelano la loro anima più originale quando parliamo di dolci tipici. Il panforte, innanzitutto, è un dolce ricco nonché il simbolo della gastronomia senese, preparato con farina, zucchero, arancia e cedro canditi, miele, cannella e vaniglia. Così come famosi sono i cantucci, i tipici biscotti con mandorle, che trovano il loro sposalizio perfetto nel Vinsanto. Sempre di Siena sono anche i biscotti ricciarelli, composti di pasta di mandorle e imbiancati con una spolverata di zucchero a velo. Infine, il Pan co’ Santi: un pane preparato tradizionalmente a novembre per la Festa di Ognissanti.

 

Noi dell’Hotel Il Giardino vi aspettiamo per una gita Eno-gastronomica nei territori Senesi. Chiamaci e prenota il tuo soggiorno di relax nel centro storico di Siena!

Il cammino della via Francigena

 

La Via Francigena, Franchigena, Francisca o Romea, è parte di un insieme di vie, conosciute anche come vie romee, che dall’Europa occidentale conducevano nel Sud Europa fino a Roma e proseguivano verso la Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terrasanta, meta dei pellegrini e dei crociati.

Dopo la riscoperta di questa Via Francigena, avvenuta negli anni settanta, ci si rese conto che anche in Italia esisteva un percorso al Cammino di Santiago, un percorso di pellegrinaggio: la via Francigena. Come era successo per il cammino spagnolo, anche il percorso della Francigena era in parte sotto l’asfalto delle autostrade e delle statali che, col tempo, avevano ricalcato il tracciato di quelle che già erano state le strade principali del Medioevo e dell’età romana.

 

L’area di strada della via Francigena

Più che di strade si trattava, quindi, si parla di “aree di strada”, il cui percorso variava per cause naturali (straripamenti, frane), per modifiche dei confini dei territori attraversati e la conseguente richiesta di barriere, per la presenza di briganti. I passaggi romani lasciarono gradualmente il posto a fasci di sentieri, tracce, piste battute dal passaggio dei viandanti, che in genere si allargavano sul territorio per convergere in corrispondenza delle mansioni come centri abitati od ospitali dove si trovava alloggio per la notte, o presso alcuni passaggi obbligati come valichi o guadi. Il fondo veniva lastricato solo in corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati, mentre nei tratti di collegamento prevaleva la terra battuta.

E’ quindi chiaro che la ricostruzione del “vero” tracciato della Via Francigena sarebbe oggi un’impresa impossibile, poiché questo non è mai esistito realmente: ha invece senso ritrovare le principali mansioni e i principali luoghi toccati dai viandanti lungo la Via.

 

La nascita della Via Francigena

Quando la dominazione Longobarda lasciò il posto a quella dei Franchi, anche la Via di Monte Bardone cambiò il nome in Via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”, nome che indicava oltre all’attuale territorio francese, anche quello che comprendeva la Valle del Reno e i Paesi Bassi.

In quel periodo crebbe anche il traffico lungo la Via che si affermò come il principale asse di collegamento tra nord e sud dell’Europa, lungo il quale transitavano mercanti, eserciti e pellegrini.

Il pellegrinaggio nel tempo

Quando la pratica del pellegrinaggio assunse un’importanza crescente, i luoghi santi della Cristianità erano Gerusalemme, Santiago de Compostella e Roma. Così la Via Francigena rappresentò lo snodo centrale delle grandi vie della fede e il suo nome si affermò nel mondo proprio per la sua funzione di strada di collegamento tra i vari luoghi di pellegrinaggio. Infatti, i pellegrini provenienti dal nord percorrevano la Via per dirigersi a Roma, ed eventualmente proseguire lungo la Via Appia verso i porti pugliesi, dove s’imbarcavano verso la Terrasanta. Viceversa i pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per arrivare a Luni, dove s’imbarcavano verso i porti francesi, o per proseguire verso il Moncenisio e quindi immettersi sulla Via Tolosana, che conduceva verso la Spagna. Il pellegrinaggio divenne presto un fenomeno di massa e ciò esaltò il ruolo della Via Francigena che divenne determinante per la realizzazione dell’unità culturale. 

 

Crescita e decadenza della Via Francigena

L’uso crescente della via Francigena come via di commercio portò ad un eccezionale grandioso di molti centri culturali e commerciali lungo il suo percorso.

La Via divenne strategica per trasportare verso i mercati del nord Europa, le merci provenienti dall’oriente e scambiarli, in genere nelle fiere, con prodotti tipici delle Fiandre. Nel XIII secolo i traffici commerciali crebbero a tal punto che si svilupparono numerosi percorsi alternativi alla Via Francigena che, quindi, perse la sua caratteristica di unicità e si spezzettò in numerosi itinerari di collegamento tra il nord e Roma tanto che il nome cambiò in Romea, che non era più l’origine, ma la destinazione. Inoltre la crescente importanza di Firenze e dei centri della Valle dell’Arno spostò a oriente i percorsi, fino a quando la Bologna-Firenze ebbe una funzione puramente locale.

 

Le fonti itinerarie a cui ci si affida per la scoperta della via Francigena

È soprattutto grazie a Sigerico, un pellegrino, che è possibile ricostruire l’antico percorso della via Francigena. Nel 990, dopo essere stato ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV, Sinergico annotò le 80 mansioni in cui si fermò a pernottare nel viaggio. Il diario di Sigerico viene tuttora considerato la fonte itineraria più autorevole, tanto che spesso si parla di “Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico” per definire la versione più “filologica” del percorso.

Scopri la Via Francigena

Vuoi scoprire anche tu l’antica Via Francigena? Soggiorna all’Hotel Il Giardino, situato a Siena appena sotto le mura storiche del centro medievale, sorge sull’Antico Podere Angiolino che oltre 30 anni fa fu trasformato in un bellissimo albergo.

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L’Eroica e le strade bianche della Toscana

Avete mai sentito parlare dell’Eroica? L’Eroica è una manifestazione cicloturistica, nata da un’idea di Giancarlo Brocci, che si svolge dal 1997 in provincia di Siena.
La sua particolarità è quella di rievocare il ciclismo all’antica, con percorsi che si svolgono sulle strade bianche con biciclette e abbigliamento d’epoca.
Quando si tiene l’Eroica? La manifestazione si tiene ogni anno la prima domenica di ottobre.

La manifestazione è aperta a tutti coloro che partecipano con bici da corsa d’epoca che rispettano precisi criteri! Si possono incontrare però bici di ogni epoca, anche dei primi decenni del Novecento.

L’Eroica non è una gara o una competizione ma, appunto, una ciclo-turistica, anche se c’è bisogno di un certo impegno nel suo percorso lungo. La partenza è nella forma detta “alla francese”, cioè libera entro purché in una determinata fascia oraria. I controlli dei vari passaggi avvengono con l’apposizione di un timbro sul roadbook fornito dall’organizzazione. Non c’è un vincitore: viene pubblicato un elenco degli arrivati in ordine alfabetico con i dettagli del percorso effettuato da ogni concorrente.

 

I percorsi dell’Eroica

Sul percorso della manifestazione sono presenti numerosi punti ristoro con prodotti tipici locali: anche per fare uno spuntino durante il percorso!

I percorsi proposti sono cinque e di lunghezze variabili dai 32 km della “Passeggiata”, ai 209 km del “Lungo”, che presenta 3.891 metri di dislivello, 115 km di strade bianche e 5 ristori.
I partecipanti possono scegliere anche uno dei percorsi intermedi: “Piccolo Chianti” 46 km; “Corto” 78 km; “Medio” 130 km.

La partenza avviene a Gaiole in Chianti. I percorsi si snodano nella zona del Chianti e altri verso Siena e la Val d’Orcia, fino a Montalcino, con numerosi ostacoli e talvolta con salite ripide e difficili da affrontare con le bici da corsa d’epoca.

L’Eroica è famosa nel mondo tanto che si è dovuto stabilire un numero massimo di partecipanti.

 

Un festival internazionale

Un festival internazionale dove percorre polverose strade bianche del Chianti su biciclette d’epoca, tra cipressi e crete senesi, immersi nella storia del ciclismo leggendario.

Un festival di divertimento, sport leale e voglia di respirare lo spirito di un ciclismo di altri tempi, fatto di strade bianche e fatica fisica ma anche di meravigliosi paesaggi senesi che sembrano dipinti.

Un vera festa che richiama tante nazionalità diverse, appassionati e curiosi per un’esperienza unica.

Pensare che, oltre vent’anni fa, questa era un’occasione in cui un centinaio di amici collezionisti di biciclette d’epoca si incontrava per pedalare le strade bianche da conservare e proteggere ed è poi proprio questo uno dei motivi per cui è nata l’Eroica, grazie all’attenzione di Giancarlo Brocci verso il suo territorio che piano piano stava vedendo scomparire e con esso le polverose strade del Chianti.

 

Lo spirito della manifestazione

L’Eroica non è una gara, ma una sfida con se stessi e con la natura. Ci sono anni in cui il sole risplende e ce ne sono altri che fanno patire il freddo e sporcare di fango i partecipanti ma, lo spirito di questo evento coinvolge tutti ad affrontare la fatica e a volte anche alcuni incidenti di percorso: c’è chi fora e chi si ferma per aiutare in caso di necessità. E poi ci sono i punti di ristoro, ricchi di ogni bontà toscana dove non manca del buon vino, un posto per sedersi, riposarsi e scambiare due chiacchiere con chi è li a condividere lo stesso percorso.

 

Dove soggiornare durante la manifestazione

Perché non scegliere di soggiornare a Siena durante questa magnifica manifestazione? L’Hotel Il Giardino è un albergo a Siena di nuova costruzione eco-tecnologica, con piscina e solarium all’aperto, palestra attrezzata, grande vasca idromassaggio e bagno turco. La prima colazione a buffet viene servita nella sala panoramica con vista su Siena. Il giusto luogo per rilassarsi dopo aver pedalato per kilometri e kilometri.

 

Tutte le camere sono dotate di servizi privati con box doccia, asciugamani in spugna, asciugacapelli, prodotti cosmetici, cassaforte, TV satellitare, connessione a internet Wi-Fi, climatizzazione eco-tecnologica silenziosa e salutare senza campi magnetici e, inoltre, le camere dell’Hotel sono tutte vicine al posto macchina. LHotel Il Giardino si distingue fra gli hotel a Siena, oltre che per la vicinanza al Centro Storico, per l’ospitalità e per la cortesia dei proprietari.
Gestito a conduzione familiare, si compone di uno staff accogliente e disponibile ad esaudire ogni vostra necessità e di accompagnarvi con discrezione ed educazione nel vostro soggiorno a Siena.

Un luogo romantico con albe e tramonti spettacolari, a due passi dalle mura medievali del centro storico! Siena e le sue bellezze sono a soli due minuti di cammino dalle camere panoramiche dell’Hotel Il Giardino.

 

Chiamateci e prenotate il vostro soggiorno per partecipare o assistere all’Eroica o anche per un week end all’insegna del relax e degli splendidi paesaggi toscani! Noi dell’Hotel Il Giardino vi aspettiamo per accogliervi in un’oasi di spensieratezza e comfort tutta da scoprire.

L’Eroica

L’Eroica è una manifestazione cicloturistica che da vent’anni si svolge nella provincia di Siena attirando appassionati di ciclismo d’epoca e amatoriale da tutto il mondo. La peculiarità di questo evento è la rievocazione del ciclismo d’altri tempi, si svolge ogni anno la prima domenica di ottobre attraversando per buona parte le strade bianche nella zona del Chianti Senese e il regolamento prevede che vi si prenda parte in sella ad una bici d’epoca. La manifestazione di fatto è aperta a tutti coloro che si vogliono cimentare nel percorso pedalando su una bici, ma vengono insigniti del diploma di “Eroici” solo coloro che partecipano con biciclette da corsa e abbigliamento d’epoca. Ogni anno sono migliaia le persone che si iscrivono all’Eroica e partecipano all’evento affollando Gaiole in Chianti, tappa iniziale e finale della corsa. Gaiole infatti è il punto di partenza da cui si snodano diversi percorsi, che si differenziano per la lunghezza dell’itinerario attraversando le varie zone del Chianti Senese.

 

Scopriamo quali sono e quali luoghi attraversano.

 

PASSEGGIATA : 32 KM

É la sintesi più semplice per assaporare l’atmosfera de L’Eroica: il percorso si snoda intorno a Gaiole in Chianti  ed è alla portata di tutti, pensato per dare la possibilità anche alle famiglie con bambini a seguito di poter pedalare e scoprire le meraviglie del Chianti.

 

PICCOLO CHIANTI : 46 KM

La pedalata richiede circa tre ore e regala suggestioni bellissime. Da Gaiole in Chianti si arriva a Castelnuovo Berardenga incontrando il Castello di Brolio, i vigneti del Chianti Classico, la discesa di Pianella e il “Leccione”, due lecci che sembrano uno solo e fanno da cornice ad un panorama unico.

 

PERCORSO CORTO : 78 KM

È la porta d’accesso al mito de L’Eroica: in circa quattro ore si attraversano Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Radda e Greve in Chianti. Tappe da non perdere sono i ristori de L’Eroica a Radda e a Lamaole, per rifocillarsi con la celeberrima Ribollita, salumi e formaggi tipici, ottimo Chianti.

 

PERCORSO MEDIO – CRETE SENESI : 130 KM

Siamo già nel mito de L’Eroica ma il percorso è comunque alla portata di molti ciclisti, nonostante i tempi di percorrenza possano raggiungere le 10-12 ore. Si attraversa la medievale Buonconvento, considerata uno dei borghi più belli d’Italia, percorrendo nella zona delle Crete Senesi Monteroni d’Arbia, Murlo, Asciano e  recuperando le energie ai ristori di Radi e Castelnuovo Berardenga.

 

PERCORSO LUNGO: 209 KM

Si tratta de L’Eroica più autentica: oltre 3700 metri di dislivello e una pedalata di almeno 15 ore, per cui gli ultimi ciclisti tornano a Gaiole in Chianti anche dopo le ore 22.00.  Il percorso arriva fino a  Montalcino  e si addentra nelle  campagne intorno a Buonconvento per rientrare alla meta attraverso Asciano, Castelnuovo Berardenga e Radda in Chianti.

 

Scopri gli itinerari de L’Eroica tutto l’anno visitando le località protagoniste della corsa e scoprendo le meraviglie delle terre di Siena in bicicletta. L’Hotel Il Giardino di Siena offe ai propri clienti la possibilità di organizzare escursioni di ogni tipo per gustare al meglio sapori e colori del Chianti.